La vendita Boston Celtics ha scosso il mondo dello sport. La franchigia NBA più titolata della storia, dunque, è passata di mano per la cifra impressionante di 6,1 miliardi di dollari. Un affare che porta i Celtics tra le società sportive più costose al mondo, seconda solo ai Los Angeles Lakers, venduti per 10 miliardi.
Il cambio di proprietà non è solo una questione di numeri ma un segnale chiaro della trasformazione della NBA in un’arena sempre più globale, dove capitali internazionali e investitori miliardari riscrivono le regole del gioco.
Il consorzio guidato da Bill Chisholm
La vendita Boston Celtics si è concretizzata con la leadership di William “Bill” Chisholm, co-fondatore della Symphony Technology Group. È lui il nome forte della cordata che ha conquistato la maggioranza della franchigia.
Il nuovo assetto vede l’ingresso di diversi investitori di peso. Ciò che ha catturato maggiormente l’attenzione, tuttavia, è la presenza di Mario Ho, figlio del leggendario magnate dei casinò di Macao, Stanley Ho. A soli 30 anni, quindi, Mario diventa il più giovane co-proprietario di una squadra NBA, con un ruolo diretto nel board della società.
Mario Ho: dall’eredità dei casinò di Macao al parquet di Boston
Se il cognome Ho suona familiare è perché Stanley Ho, padre di Mario, è stato per decenni il “Re del gioco d’azzardo” a Macao. Dal 1961 fino ai primi anni 2000, Stanley ha detenuto il monopolio dei casinò nella regione, trasformando l’ex colonia portoghese nella capitale mondiale del gambling.
Alla sua morte (nel 2020) ha lasciato ai 17 figli una fortuna stimata in 17 miliardi di dollari. Mario, uno dei più giovani eredi, ha costruito il proprio percorso personale puntando su eSports, intrattenimento digitale e hotel di lusso. L’ingresso nei Celtics, comunque, rappresenta un salto di dimensioni enormi.
Il suo annuncio sui social non ha lasciato dubbi, con un messaggio intriso di emozione che lo proietta da Macao al leggendario parquet del TD Garden.
Un’operazione da record
La vendita Boston Celtics è storica dal punto di vista finanziario. Con 6,1 miliardi di dollari, infatti, la cessione dei biancoverdi si colloca tra le operazioni più onerose nello sport mondiale, superando anche la vendita dei Washington Commanders (NFL), passati di mano nel 2023 per 6,05 miliardi.
Il tempismo non è casuale poiché l’annuncio arriva pochi mesi dopo la conquista del 18esimo titolo NBA da parte dei Celtics, un trionfo che ha consolidato lo status di franchigia più vincente di sempre.
Da Larry Bird alla finanza globale
Negli anni ’80 e ’90 i Celtics erano il simbolo del basket puro, con Larry Bird a incantare il Garden e milioni di tifosi in tutto il mondo.
Oggi la squadra entra in una nuova era, dove le logiche romantiche lasciano spazio a operazioni finanziarie di dimensioni colossali.
La vendita Boston Celtics segna la fine dell’era Grousbeck. Infatti, dopo oltre vent’anni alla guida della società, la famiglia ha deciso di monetizzare cedendo al miglior offerente. Una scelta che è la conseguenza diretta dell’evoluzione moderna, in cui le franchigie NBA sono diventate “trofei” globali per miliardari e fondi d’investimento.
Il più giovane proprietario NBA di sempre
Con questa operazione Mario Ho stabilisce un primato: è il più giovane co-proprietario NBA di sempre, battendo il record detenuto da Robert Pera, che acquistò i Memphis Grizzlies a 34 anni.
La differenza è notevole poiché Pera arrivava dalla Silicon Valley, mentre Ho proviene da un impero familiare costruito tra casinò, lusso e business internazionale.
Due storie diverse che raccontano quanto sia variegato il profilo dei nuovi proprietari NBA.
La vendita Boston Celtics non è un caso isolato. Negli ultimi anni la NBA ha visto un ingresso massiccio di capitali provenienti dall’Asia, dal Medio Oriente e dall’Europa. L’operazione è quindi un ulteriore passo verso la globalizzazione del basket, dove la passione sportiva incontra le strategie di investimento.
Non mancano le perplessità e c’è chi sottolinea il paradosso: una squadra simbolo di disciplina e spirito collettivo è finita nelle mani della famiglia che ha fatto fortuna nel mondo del gioco d’azzardo. Ma nel business moderno dello sport queste contraddizioni sembrano sempre più frequenti.
Uno sguardo al futuro dei Celtics
Il consorzio guidato da Chisholm e rafforzato dalla presenza di Mario Ho ha promesso continuità e solidità. L’obiettivo non è solo mantenere i Celtics al vertice della NBA ma anche valorizzare il brand a livello globale, ampliando le opportunità commerciali e rafforzando i legami con i mercati asiatici.
La domanda che si pongono i tifosi è quanto conteranno le logiche finanziarie rispetto al campo. La risposta arriverà nelle prossime stagioni ma di certo la vendita Boston Celtics ha aperto un nuovo capitolo nella storia della franchigia.
La vendita Boston Celtics per 6,1 miliardi di dollari non è solo un affare economico ma un evento che ridefinisce gli equilibri della NBA. Con Bill Chisholm a guidare il consorzio e Mario Ho come volto simbolico, perciò, i biancoverdi entrano in un’era segnata da capitali globali, strategie di investimento e un brand sempre più internazionale.
I Celtics restano il simbolo di Boston e del basket mondiale. Tuttavia il futuro del club si giocherà su un doppio fronte: continuare a vincere sul parquet e crescere come colosso finanziario.